
Tra le montagne del Trentino in camper: un’estate sulle Dolomiti con bambini
Per il guest post di oggi ospitiamo Valentina di mammaincamper che ci porta tra le montagne del Trentino. Istruttrice di nuoto e fitness, da 5 anni ha iniziato a viaggiare in camper con la sua famiglia: il marito Francesco, Rachele 11 anni e Gregorio di 8(quasi 9). Viaggiano sempre all’avventura, pochi programmi e tanto divertimento. Da amanti delle soste libere senza appoggiarsi a strutture o campeggi vivono il viaggio in piena libertà.
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Itinerario di 10 giorni in Trentino tra le Dolomiti del Brenta, Val d’Ega e Val di Fassa
Ecco allora che ci raccontano il loro itinerario di 10 giorni in giro per le montagne del Trentino con Eliot (sì il loro camper ha un nome, perché è davvero un membro della famiglia a tutti gli effetti).

L’Altopiano della Paganella tra le Dolomiti del Brenta
Da Reggio Emilia, dove abitiamo, siamo partiti in camper con i bambini alla volta di Fai della Paganella, la prima tappa del nostro viaggio. Ho scoperto che da queste parti vive un gigante! Partiamo in una mattina piovosa verso il Rifugio Dosso Larici, dove pare ci sia la casa del gigante.
Prendiamo il primo pezzo della seggiovia della Paganella e coi nostri kway ci mettiamo in cammino. Prima un sentiero lungo una pista da sci, poi si entra nel bosco e si superano alcuni pascoli (attenti che potreste trovare mucche a cui dover cedere il passo!!!!). Dopo circa un’ora e mezza si arriva al rifugio.
Qui inizia la caccia agli oggetti persi dal gigante del dosso e camminando altri 15 minuti circa raggiungi anche la grotta del gigante. Questa parte del sentiero è molto panoramica e si può vedere tutta la vallata sottostante. Fortunatamente a metà mattina la pioggia ha lasciato spazio al sole e siamo riusciti a goderci a pieno il rifugio del gigante. Siamo poi rientrati dallo stesso sentiero.






Trekking panoramico a San Romedio con bambini



Il nostro itinerario in camper tra le montagne del Trentino prosegue in Val di Non, intraprendendo il trekking sul sentiero nella roccia che porta a San Romedio.
La partenza è dal parcheggio del museo Retico di Sanzeno. Proprio di fronte al museo trovate un ponticello ed è da qui che parte il cammino. Questo percorso è stato ricavato da un vecchio canale irriguo dismesso, per questo si cammina praticamente dentro la roccia a strapiombo sul canyon formato dal fiume. Il sentiero è quasi tutto in piano e dura circa un’ora.
Il Santuario di San Romedio in Val di Non



Arrivati a destinazione le sorprese non sono finite, perché il Santuario di San Romedio è molto particolare. Situato su un ripido sperone di roccia, è composto da 5 chiese costruite nell’arco di 900 anni unite tra loro dai 130 gradini di una spettacolare scalinata.
Ma non è tutto, perché vicino al santuario c’è un recinto in cui periodicamente vengono custoditi degli orsi. La leggenda di San Romedio narra che questo santo addestrò l’orso che gli aveva sbranato il cavallo per potersi recare a Trento in visita al vescovo. Attualmente presso il santuario è ospitato Bruno, un esemplare sequestrato ad un privato che lo deteneva illegalmente. Hanno provato a liberarlo ma purtroppo l’animale sempre cresciuto in cattività non si è adattato alla libertà quindi è stato portato nel santuario che anche da rifugio.
Val d’Ega tra i sentieri tematici del Latemar per bambini
Successivamente siamo andati a Obereggen in Val d’Ega per provare uno dei percorsi del Latemarium, il Sentiero Panorama.
Si tratta di un sentiero ai piedi del Latemar, con svariati punti panoramici e varie postazioni interattive per spiegare la montagna ai bambini. Il sentiero è un percorso ad anello che parte da Oberholz, ma noi lo abbiamo allungato un pochino arrivando fino alla Baita Feudo (circa 2 ore) e abbiamo poi chiuso il cerchio al ritorno.
Il nome del sentiero è sicuramente azzeccato perché è uno dei posti in cui ho visto i panorami più belli in assoluto in Italia.






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Relax in Val di Fassa immersi tra le montagne del Trentino



Nei giorni seguenti non abbiamo resistito al richiamo della vicina Val di Fassa e ci siamo trasferiti là, dove per riprenderci dalle fatiche dei primi giorni ci siamo concessi un picnic sulle rive del fiume Avisio, nei dintorni di Pozza di Fassa.
Ci siamo poi recati presso il camping Vidor, dove abbiamo passato una notte per poter caricare e scaricare le acque del camper e dato che nel pomeriggio ha piovuto abbiamo usufruito della splendida piscina con scivoli del campeggio (la piscina è aperta anche agli esterni pagando l’ingresso).
La domenica abbiamo deciso di concederci un pranzo coi fiocchi. Lo sapete che a Pozza di Fassa c’è una malga che fa gli hamburger più buoni del mondo??? Si chiama Mash Aloch e la puoi raggiungere dal centro del paese oppure imboccando il sentiero davanti al parcheggio delle navette per la Val San Nicolò. In ogni caso si impiega circa mezz’ora.
Ci sono due malghe gestite dalla stessa famiglia. Una assomiglia di più ad un rifugio e si può gustare la cucina tradizionale trentina, l’altra è un’azienda agricola dove fanno hamburger stratosferici accompagnati da birra artigianale locale. In più ci sono tanti animali da poter conoscere mentre si aspetta… mucche, vitelli, maiali, galline e asini.






Ferrata sulle montagne del Trentino: Campitello di Fassa
Il nostro viaggio in camper tra le montagne del Trentino ci porta a Campitello di Fassa, dove la guida alpina Robert Cecco ci ha accompagnato nella nostra prima ferrata di famiglia (io e Francesco avevamo già fatto alcune ferrate in passato, ma per i bambini è stata la prima volta).
Con la funivia siamo saliti sul Col Rodella e da qui è iniziata la nostra avventura attaccati alla parete di roccia sottostante il rifugio. La ferrata in un’ora e mezza circa l’abbiamo fatta, ma è piuttosto impegnativa. Molti tratti sono in verticale e alcuni passaggi abbastanza difficili ed esposti. Ma con le indicazioni della guida siamo riusciti a fare tutto, anche il passaggio sulla roccia liscia in cui devi fare affidamento solo sulle suole delle tue scarpe!!!






Se come noi hai voglia di avventura e di provare cose nuove in montagna affidati sempre alle guide, sanno farti vivere esperienze uniche in tutta sicurezza. Non metterti in pericolo senza motivo, in montagna non si scherza.
Dopo la ferrata ci siamo concessi un giorno di riposo e shopping, perché poi avevamo in programma una due giorni sul Gruppo del Catinaccio.
Trekking con bambini sulle montagne del Trentino: Catinaccio e Rifugio Antermoia
Quello che abbiamo fatto è, secondo me, uno dei più bei giri che si può fare sul Gruppo del Catinaccio. L’obbiettivo è il Rifugio Antermoia, un rifugio che da qualsiasi parte cerchi di raggiungerlo ci vuole sempre tanto tempo ma quando finalmente arrivi ti accorgi che la fatica è tutta ricompensata dalla sua magica bellezza.
Partiti dalla seggiovia di Pera, siamo scesi al secondo troncone e abbiamo preso il sentiero delle leggende verso il Rifugio Gardeccia (50 minuti circa di camminata nel bosco in leggera salita).
Successivamente dal Gardeccia verso il Rifugio Vajolet (1,20 ora circa) su un sentiero che inizia a salire soprattutto nel tratto finale. Abbiamo poi proseguito verso il Rifugio Passo Principe, uno dei rifugi più suggestivi che io abbia mai visto. Questo per noi è stato il tratto più duro, un’ora e mezza di salita costante, non ripida, ma senza tregua. In questo tratto del sentiero è senza alberi e tutto al sole… era quasi ora di pranzo quindi le energie erano al limite.
Al Principe ci siamo fermati per magiare e riposarci un po’ dopo di che ci siamo diretti al Passo d’Antermoia. L’ultima salita secondo i miei figli è stato il tratto più bello, uno stretto sentiero esposto che si arrampica sulla montagna fino al passo dove in più punti abbiamo dovuto aiutarci con le mani.
Il Lago d’Antermoia e la notte in rifugio con bambini
Una volta arrivati al Passo di Antermoia (2770 mt) inizia la discesa verso il Lago d’Antermoia facendo sempre attenzione perché si è sempre in mezzo ai sassi. Il lago non si fa vedere fino all’ultimo, quando ti appare davanti in tutta la sua bellezza quasi all’improvviso.
Noi siamo arrivati al Rifugio Antermoia verso le 16:00 e per noi ci sarà un’altra prima volta: dormiremo tutti insieme in un rifugio. Abbiamo potuto finalmente goderci con calma questo posto, i bambini hanno giocato nel ruscello vicino al rifugio mentre io e il papà siamo addirittura riusciti a farci un aperitivo in pace. Devo dire che essere quassù a 2500 metri circondati da questi monumenti naturali che sono le Dolomiti al tramonto è un’esperienza indimenticabile!
Restare quassù quando tutti se ne vanno, potersi godere il silenzio e la magia del luogo è qualcosa che a parole non si può spiegare. Così come non si può spiegare l’emozione dell’alba. Sveglia presto, corsa al Passo di Dona per vedere il sole spuntare da dietro il Sasso Pordoi. Poi di nuovo verso il lago dove a quest’ora puoi vedere la Marmolada che si specchia nelle sue acque. Questi momenti bisogna viverli, non si possono raccontare! Quindi ti consiglio di andare almeno una volta nella vita a dormire in questo rifugio!!!









Noi siamo scesi il giorno seguente percorrendo la Val Udai, una discesa abbastanza impegnativa perché molto ripida e lunga, ma paesaggisticamente ti lascia senza parole.
Per ora il nostro viaggio tra le montagne del Trentino finisce qua, ci portiamo a casa tante nuove emozioni e scoperte. Persone che abbiamo incontrato e con cui abbiamo condiviso un pezzo di strada… ma già pronti per una nuova avventura!!!
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Vi aspetto! Valentina
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